Un incontro speciale
30-OCTOBER-23 • Italia • Brisbane
Una ragazzina, avrà avuto 15-16 anni, è venuta da noi e ha riversato un fiume di parole, facendo anche molte domande provocatorie: "Io a 14 anni ho fatto un aborto. Si è rotto il preservativo che cosa dovevo fare?! Sono una sportiva tanti anni di sacrifici ditemi voi che cosa dovevo fare".
Erano domande tutte che per la giovane età e per l' incompetenza che mostravano ci stimolavano una gran voglia di rispondere e passare dall'ascolto all'insegnamento.
"L' aborto era l'unica scelta " "Voi non fate il bene delle donne" "A cosa serve pregare? Mio nonno è morto. La scienza serve, la preghiera a cosa serve? Ditemi voi! Perché tu credi che serva qualcosa".
Con estrema fatica siamo riusciti a non entrare nella discussione, ad accogliere la sua rabbia e il suo dolore a dire solo qualche "Sì "e a proporre i riferimenti che abbiamo sul volantino da consegnare che però non ha voluto.
Infatti era l' ascolto ciò di cui aveva bisogno.
Si è fermata a lungo a ripeterci le domande e attraverso queste il suo racconto. Alle sue domande rispondevamo "Noi non siamo adatti a rispondere, non abbiamo la formazione per farlo, ma possiamo darti dei numeri di telefono a cui rivolgerti che possono aiutarti" e ogni volta che ci chiedeva "Posso farti una domanda? " , " posso dirti una cosa?", noi semplicemente rispondevano "sì " e ascoltavamo.
Questo ha permesso di accogliere quello di cui lei aveva bisogno, di buttare fuori, e piano piano, nella rabbia, è emerso il vero motivo per cui ci aveva avvicinato: il dolore.
Dolore testimoniato dalle lacrime che alla fine le hanno riempito gli occhi e dalla frase che infine è uscita tra le altre "Voi non sapete, è una sofferenza grandissima".
Ringraziamo il Signore che ci ha tenuto in ascolto e ha permesso di accogliere il suo dolore.
Erano domande tutte che per la giovane età e per l' incompetenza che mostravano ci stimolavano una gran voglia di rispondere e passare dall'ascolto all'insegnamento.
"L' aborto era l'unica scelta " "Voi non fate il bene delle donne" "A cosa serve pregare? Mio nonno è morto. La scienza serve, la preghiera a cosa serve? Ditemi voi! Perché tu credi che serva qualcosa".
Con estrema fatica siamo riusciti a non entrare nella discussione, ad accogliere la sua rabbia e il suo dolore a dire solo qualche "Sì "e a proporre i riferimenti che abbiamo sul volantino da consegnare che però non ha voluto.
Infatti era l' ascolto ciò di cui aveva bisogno.
Si è fermata a lungo a ripeterci le domande e attraverso queste il suo racconto. Alle sue domande rispondevamo "Noi non siamo adatti a rispondere, non abbiamo la formazione per farlo, ma possiamo darti dei numeri di telefono a cui rivolgerti che possono aiutarti" e ogni volta che ci chiedeva "Posso farti una domanda? " , " posso dirti una cosa?", noi semplicemente rispondevano "sì " e ascoltavamo.
Questo ha permesso di accogliere quello di cui lei aveva bisogno, di buttare fuori, e piano piano, nella rabbia, è emerso il vero motivo per cui ci aveva avvicinato: il dolore.
Dolore testimoniato dalle lacrime che alla fine le hanno riempito gli occhi e dalla frase che infine è uscita tra le altre "Voi non sapete, è una sofferenza grandissima".
Ringraziamo il Signore che ci ha tenuto in ascolto e ha permesso di accogliere il suo dolore.